Penultimo sabato di Giugno e prima domenica di Settembre. "Corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra...". Divina Commedia, Inferno canto XXII. La Giostra del Saracino si corre in Piazza Grande due volte all'anno: l'edizione notturna il penultimo sabato di giugno e l'edizione diurna la prima domenica di settembre. Partecipano alla sfida i quattro Quartieri in cui è divisa la città: Porta S. Spirito (colori giallo e azzurro), Porta S. Andrea (colori bianco e verde), Porta Crucifera (colori rosso e verde) e Porta del Foro (colori giallo e cremisi).
In questa giostra otto cavalieri, due per ogni Quartiere, corrono la "carriera" contro il simulacro del Saracino cercando di colpire con la lancia il punteggio più alto del tabellone (diviso in 12 zone a punteggio vario da 1 a 5) contenuto nello scudo dell'automa. Il "Buratto" o Re delle Indie, percosso dalla lancia, scatta ruotando e gira in aria il mazzafrusto stretto nella sua mano. Questo è costituito da tre palle di cuoio e piombo rivestite di una sostanza che all'urto lasci l'impronta, così è facile stabilire se il cavaliere è stato colpito o meno; in caso affermativo vengono attribuite penalità al punteggio.
Vengono corse almeno due "carriere", ma il loro numero può aumentare in caso di spareggio. Vince la Giostra il Quartiere che totalizza il punteggio più elevato. Al Quartiere vincitore viene consegnato l'ambito trofeo della "Lancia d'oro" che ad ogni edizione è dedicata ad un personaggio o ad un particolare evento.
Precede la Giostra un lungo corteo nel centro storico e le evoluzioni degli Sbandieratori di Arezzo famosi in tutto il mondo. Ovviamente non possono mancare i Musici della Giostra del Saracino che suonano l'Inno.
La più alta autorità è il Maestro di campo che sovrintende allo svolgimento dell'evento, il Cancelliere verbalizza il verdetto dei Giudici, mentre l'Araldo legge la "disfida", annuncia la successione delle carriere e comunica i punti conseguiti da ciascun cavaliere. La Giostra del Saracino è considerata una delle più importanti rievocazioni storiche nazionali. Foto di Alberto Fornasari e Alessandro Farsetti
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