100 cose da fare ad Arezzo e Casentino

100 cose da fare ad Arezzo e Casentino

100 cose da fare ad Arezzo e in Casentino di Maria Vicini
Lo scorso weekend sono tornata in Toscana per trascorrere qualche giorno in Casentino, il luogo dove è nato Marco. Così, dopo aver pubblicato le 100 cose da fare a Cesena e le 100 cose da fare a Bologna e aver ricevuto numerosi feedback motivazionali, ho pensato di dedicarmi alla ricerca di suggestioni anche in questa terra del buon vivere insieme alla mia inseparabile compagna di avventure Michela! Quali saranno le prossime tappe? Continuate a seguirci, l'Italia è ricca di luoghi di delizie!

100 cose da fare ad Arezzo e in Casentino
  1. Leggere il giornale sotto gli alti pini della “passeggiata archeologica” voluta dal podestà Occhini, ammirando di fronte a sé l’anfiteatro romano
  2. Entrare nella sala consiliare del palazzo della provincia per conoscere tutti i Grandi Aretini attraverso il ciclo di pitture di Adolfo De Carolis
  3. Assistere ad uno spettacolo nel rinnovato Teatro Petrarca, rimasto chiuso per anni a causa di gravi problemi strutturali. E’ stato riaperto completamente rinnovato da pochi mesi. D’obbligo rendere omaggio alla sapienza dei tecnici e all’abilità delle maestranze
  4. Nascondersi al prato in un giorno di interrogazioni
  5. Lasciar vagare lo sguardo tra i campanili: quello del Duomo, il “matitone” che concluse la fase del restauro stilistico della città negli anni ’30, quello medievale della Pieve, quello Rococo’ della Badia
  6. Passeggiare tra le bancarelle della fiera antiquaria, lasciandosi tentare da gioielli antichi, porcellane e raffinatezze d’altri tempi “sfogliando vite nei vestiti altrui”
  7. In cima a Poggio del Sole ammirare la facciata concava del palazzo del governo di Giovanni Michelucci
  8. Divertirsi ad indovinare i mesi delle allegorie del ciclo dei mesi poste sopra la lunetta del portale d’ingresso della pieve. La mia preferita? L’uccisione del maiale a dicembre
  9. Ad Arezzo c’è la pizza al taglio più buona del mondo. Gli ingredienti sono segreti, ma il profumo che si spande per Corso Italia quando una teglia viene estratta dal forno suggerisce piaceri inconfessabili
  10. Partecipare alla cena propiziatoria del proprio quartiere prima della giostra del saracino, nelle vicinanze di una delle porte medievali della città, ricostruita o originale poco importa
  11. Rimanere in Piazza Grande e osservare le stratificazioni che fanno del Palazzo della Fraternita un gioiello di architettura. Gotico nella parte inferiore ma con portale romanico e pietà di spinello aretino, rinascimentale al centro con il bassorilievo della Misericordia del Rossellino, sormontato infine dal campanile vasariano e l’orologio di Felice da Fossano. 1375-1552: duecento anni di cantieri
  12. Passeggiare per il mercato del quartiere Giotto di sabato mattina, comprando il prosciutto di Scarpaccia, la porchetta di Monte San Savino, il formaggio della Val Tiberina, gli asparagi e i carciofi maremmani
  13. Inginocchiarsi di fronte all’effige della Madonna del Conforto, co-patrona della città di Arezzo all’interno della cappella omonima del duomo di Arezzo
  14. Chi è il cittadino più insigne di Arezzo? Petrarca? Guido Monaco? Francesco Redi? Giorgio Vasari? Di petrarca e di Vasari si possono visitare le case, quella del Petrarca in via dell’orto, quella del Vasari in via XX settembre
  15. Il più bel porticato della città, elegante e leggiadro, forse addirittura civettuolo? Quello di Santa Maria delle Grazie
  16. Fare vasche su e giù per Corso Italia di sabato, mattina o pomeriggio che sia, per apprezzare l’eleganza aretina. Per fare shopping in tranquillità tutti i giorni della settimana
  17. Entrando ad Arezzo da Porta San Clemente, seguendo le indicazioni per il Duomo, sulla sinistra vedrete aprirsi una aggraziata piazza che termina con una bella chiesa. E’ la chiesa di San Domenico: entrate, il crocifisso di Cimabue è magnifico
  18. Diceva Viollet-Le-Duc: "Restaurare un edificio non è solo mantenerlo, ripararlo, o ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe non essere mai esistita". Non so se nel Medioevo le strade intorno a Piazza Grande fossero o no così medievali, so però che oggi passeggiarvi è un incanto
  19. Sbizzarrirsi a scegliere le pietre per comporre il proprio paio di orecchini personalizzati da Silvia Concept Store, in via dè Cenci
  20. I giorni più belli dell’anno ad Arezzo? Il primo fine settimana di Settembre. Cieli tersi, aria fresca, mercato antiquario al prato, cortei in costume medievale per le strade della città, tamburi e sbandieratori. E poi di notte la Giostra del Saracino in Piazza Grande
  21. Sedersi in un ristorante sotto i portici del Vasari e guardare l’immagine medievale della città nelle torri, della Bigazza e di Borgunto, nei palazzetti adorni di balconi e logge, nelle tettoie lignee e stupirsi quando si scopre che la  storia si può ricostruire come la tradizione inventare. L’immagine medievale di Piazza Grande è opera del Podestà Occhini e dell’architetto Castellucci, come il kilt è invenzione settecentesca dell’imprenditore tedesco Thomas Rawlinson. Cosa sarebbe Arezzo senza case torri? Facile sarebbe la scozia senza tartan! Un applauso ai visionari
  22. Visitare il palazzo della Fraternita per scoprire cinquecento anni di storia aretina
  23. Ammirare le storie della Croce nella Cappella Bacci della chiesa di San Francesco. Davvero magnifico "il giardino di Piero"
  24. Partecipare il venerdì pomeriggio ad una delle manifestazioni dell’Accademia Petrarca di lettere, arti e scienze. L’accademia nacque nelle strutture attuali nel 1787, nel fervore illuministico d'avanguardia della Toscana governata dal grande Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena
  25. E’ vero che il lLiberty in terra di Arezzo dette il meglio di sé in Valdarno, ma per gli appassionati c’è un pregevole lavoro di Galileo Chini in via Cavour, alzare gli occhi per ammirare putti e cornucopie sulla facciata di Palazzo Cassi
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