100 cose da fare ad Arezzo e in Casentino di Maria Vicini
Lo scorso weekend sono tornata in Toscana per trascorrere qualche giorno in Casentino, il luogo dove è nato Marco. Così, dopo aver pubblicato le 100 cose da fare a Cesena e le 100 cose da fare a Bologna e aver ricevuto numerosi feedback motivazionali, ho pensato di dedicarmi alla ricerca di suggestioni anche in questa terra del buon vivere insieme alla mia inseparabile compagna di avventure Michela! Quali saranno le prossime tappe? Continuate a seguirci, l'Italia è ricca di luoghi di delizie!
100 cose da fare ad Arezzo e in Casentino
Leggere il giornale sotto gli alti pini della “passeggiata archeologica” voluta dal podestà Occhini, ammirando di fronte a sé l’anfiteatro romano
Entrare nella sala consiliare del palazzo della provincia per conoscere tutti i Grandi Aretini attraverso il ciclo di pitture di Adolfo De Carolis
Assistere ad uno spettacolo nel rinnovato Teatro Petrarca, rimasto chiuso per anni a causa di gravi problemi strutturali. E’ stato riaperto completamente rinnovato da pochi mesi. D’obbligo rendere omaggio alla sapienza dei tecnici e all’abilità delle maestranze
Nascondersi al prato in un giorno di interrogazioni
Lasciar vagare lo sguardo tra i campanili: quello del Duomo, il “matitone” che concluse la fase del restauro stilistico della città negli anni ’30, quello medievale della Pieve, quello Rococo’ della Badia
Passeggiare tra le bancarelle della fiera antiquaria, lasciandosi tentare da gioielli antichi, porcellane e raffinatezze d’altri tempi “sfogliando vite nei vestiti altrui”
In cima a Poggio del Sole ammirare la facciata concava del palazzo del governo di Giovanni Michelucci
Divertirsi ad indovinare i mesi delle allegorie del ciclo dei mesi poste sopra la lunetta del portale d’ingresso della pieve. La mia preferita? L’uccisione del maiale a dicembre
Ad Arezzo c’è la pizza al taglio più buona del mondo. Gli ingredienti sono segreti, ma il profumo che si spande per Corso Italia quando una teglia viene estratta dal forno suggerisce piaceri inconfessabili
Partecipare alla cena propiziatoria del proprio quartiere prima della giostra del saracino, nelle vicinanze di una delle porte medievali della città, ricostruita o originale poco importa
Rimanere in Piazza Grande e osservare le stratificazioni che fanno del Palazzo della Fraternita un gioiello di architettura. Gotico nella parte inferiore ma con portale romanico e pietà di spinello aretino, rinascimentale al centro con il bassorilievo della Misericordia del Rossellino, sormontato infine dal campanile vasariano e l’orologio di Felice da Fossano. 1375-1552: duecento anni di cantieri
Passeggiare per il mercato del quartiere Giotto di sabato mattina, comprando il prosciutto di Scarpaccia, la porchetta di Monte San Savino, il formaggio della Val Tiberina, gli asparagi e i carciofi maremmani
Inginocchiarsi di fronte all’effige della Madonna del Conforto, co-patrona della città di Arezzo all’interno della cappella omonima del duomo di Arezzo
Chi è il cittadino più insigne di Arezzo? Petrarca? Guido Monaco? Francesco Redi? Giorgio Vasari? Di petrarca e di Vasari si possono visitare le case, quella del Petrarca in via dell’orto, quella del Vasari in via XX settembre
Il più bel porticato della città, elegante e leggiadro, forse addirittura civettuolo? Quello di Santa Maria delle Grazie
Fare vasche su e giù per Corso Italia di sabato, mattina o pomeriggio che sia, per apprezzare l’eleganza aretina. Per fare shopping in tranquillità tutti i giorni della settimana
Entrando ad Arezzo da Porta San Clemente, seguendo le indicazioni per il Duomo, sulla sinistra vedrete aprirsi una aggraziata piazza che termina con una bella chiesa. E’ la chiesa di San Domenico: entrate, il crocifisso di Cimabue è magnifico
Diceva Viollet-Le-Duc: "Restaurare un edificio non è solo mantenerlo, ripararlo, o ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe non essere mai esistita". Non so se nel Medioevo le strade intorno a Piazza Grande fossero o no così medievali, so però che oggi passeggiarvi è un incanto
Sbizzarrirsi a scegliere le pietre per comporre il proprio paio di orecchini personalizzati da Silvia Concept Store, in via dè Cenci
I giorni più belli dell’anno ad Arezzo? Il primo fine settimana di Settembre. Cieli tersi, aria fresca, mercato antiquario al prato, cortei in costume medievale per le strade della città, tamburi e sbandieratori. E poi di notte la Giostra del Saracino in Piazza Grande
Sedersi in un ristorante sotto i portici del Vasari e guardare l’immagine medievale della città nelle torri, della Bigazza e di Borgunto, nei palazzetti adorni di balconi e logge, nelle tettoie lignee e stupirsi quando si scopre che la storia si può ricostruire come la tradizione inventare. L’immagine medievale di Piazza Grande è opera del Podestà Occhini e dell’architetto Castellucci, come il kilt è invenzione settecentesca dell’imprenditore tedesco Thomas Rawlinson. Cosa sarebbe Arezzo senza case torri? Facile sarebbe la scozia senza tartan! Un applauso ai visionari
Visitare il palazzo della Fraternita per scoprire cinquecento anni di storia aretina
Ammirare le storie della Croce nella Cappella Bacci della chiesa di San Francesco. Davvero magnifico "il giardino di Piero"
Partecipare il venerdì pomeriggio ad una delle manifestazioni dell’Accademia Petrarca di lettere, arti e scienze. L’accademia nacque nelle strutture attuali nel 1787, nel fervore illuministico d'avanguardia della Toscana governata dal grande Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena
E’ vero che il lLiberty in terra di Arezzo dette il meglio di sé in Valdarno, ma per gli appassionati c’è un pregevole lavoro di Galileo Chini in via Cavour, alzare gli occhi per ammirare putti e cornucopie sulla facciata di Palazzo Cassi
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